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Uccellini cinguettanti, dolci e vanitosi mi avvicinano,
delicati sollevano e mi liberano dalla seta che mi avvolge.
Ascendo al cielo seguendo le note di un canto melodico.
In alto, su nel blu, fino ad essere in mezzo alle nuvole rosate.
La voce di una donna, mi guida fino al suo sinuoso corpo;
una venere è sdraiata, canta soave:
una dancing queen sorride:
una principessa dai riccioli d'oro volteggia.
Questa bellezza, triplice copia di sé, emette una nota divina.
Il suo canto si spande lontano, fino ad incontrare quello di un'altra ragazza:
una vergine giapponese.
Indossa il kimono sacro della sua famiglia, poggiata alle ginocchia, sulle rive del fiume, ammira una farfalla.
Da una ninfea leggiadra, tende le ali pronta a spiccare il volo.
La ragazza la osserva nel suo elegante volare, mentre le tesse le lodi.
Il suo volo sereno, spensierato, senza timori, è invidiabile,
spinta dalla sola volontà di vivere questo suo unico giorno di vita,
tanto sospirato ed ambito,
godere del miracolo della creazione.
Fiera della sua bellezza, naturale ed innata,
pronta a far innamorare chi le sta intorno.
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