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Gioventù, beata gioventù di tanta gloriosa speme:
ecco cosa ci resta.
Una generazione dall'animo tormentato,
in cui il tempo perso è il pilastro di un'esistenza arrogante
dagli occhi arrossati ed il passo vacillante.
Una fotografia chiara ed inequivocabile,
scattata da chi, a bordo di un treno,
cerca con insistenza una comprensione,
anche se il vento che lo investe spira forte e gelido, e,
per quanto provi a capire,
gli occhi gli diventano sempre più rossi e l'immagine sempre più sfocata,
mentre lento ed inesorabile
il treno dei tempi che corrono, sparisce.
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