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Sono uno spirito represso, senza possibilità di fuga sono rinchiuso in questo sottoscala degli animi umani.
Me ne sono accorto dalle rivelazioni di questa mattina.
La passività alla velocità,
la non curanza dell'opinione delle persone:
sono rivelazioni vere di un senso di persistente incompletezza.
Sono pugnalate a freddo.
Lancinanti come nessun'altra cosa.
Non tanto per la loro pesantezza ma bensì perché mi feriscono in profondità.
Forse perché non riesco a percepire quando arrivano,
ma di fatto mi colpiscono sempre quando sono vulnerabile, quando apro il mio cuore.
Ci riescono ogni volta. Perché tutto questo?
Non riesco ad allontanarmi dall'insano rompicapo che sia io ad infliggerle da solo.
Sono volute dal mio inconscio. D’altronde il mio animo è gentile
ma non sempre è sufficiente, in un mondo che richiede solo violenza e cattiveria,
anche lui cede: si fa affascinare dai giri di parole e si lascia traviare.
L'inconscio però non perdona questo comportamento.
Soffre di ciò che accade e non concede scampo.
Questa repressione è una prigionia letale per il mio essere!
In questo momento evadere mi sembra impossibile.
Chiudere gli occhi e dimenticare nel sonno, si pone come l'unica soluzione possibile.
Ma sono sicuro che presto mi ritroverò ancora in questa identica situazione,
ma con il sollievo di essermi liberato già una volta.
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