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L'aspettativa di conquistare lo scettro del vincente,
di impugnare il coltello dalla parte del manico.
E' l'illusione di voler essere un numero.
Un numero da incasellare nella loro contabilità.
Carriera, Fama, potere, sono tutti elementi di uno schema prestabilito che
prevede per ognuno di noi un compito, dagli estremi definiti in partenza.
Ciò che sei è ciò che dovresti essere.
Senza il dovere di snaturare la personalità per assomigliare a doppioni di figure già esistenti.
Questa verità ha il fascino amaro dell'utopia.
Non si trovano riscontri fino al momento della scelta.
Il bivio si apre ai nostri piedi e prosegue spegnendosi all'orizzonte.
La via è sgombra di segnali.
Liberi di puntare al cielo e volare sospinti dal vento fresco e poderoso,
oppure al mare e nuotare lasciandosi cullare dalle correnti dell'oceano.
Ma in ogni caso il cammino è già segnato.
Limitato come se vincolato da funi trasparenti.
Corde impercettibili ed allo stesso modo indistruttibili.
Vivi tranquillo nella fantastica illusione che tutto è possibile finché in un certo istante lo scontro è inevitabile.
Le corde da sempre innocue cominciano a stringere forte al petto.
Come la lana di un golfino stretto danno prurito
con le cime pungenti sulla pelle.
Annebbiando col fastidio la tua personalità.
Ma sottrarsi è impossibile.
Ogni tentativo comporta un dolore atroce.
ogni spasmo comporta una fitta insopportabile.
La sofferenza prende il sopravvento.
Ma avvilirsi è inutile, perché aumenterebbe soltanto la disperazione di non poter far nulla per sconfiggere uno schema collaudato in ogni campo.
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