PostHeaderIcon Saggio della felicità

Perché lo fai? Butti via la vita. Non sai che non si scherza con queste cose!
Sono solo parole, ma filtrano la corazza e giungono fino all'anima.
Rimbombano nella mente torbida. Cosa c'è di vero?

Mi accorgo che non c'è spiegazione a qualcosa di indefinito.
Come è possibile spiegare qualcosa di ignoto?
IMPROBABILE
Eppure siamo circondati da persone, circoli ed istituzioni che agistono con questo scopo.
Non credo sia possibile definire cosa sia corretto e cosa sia sbagliato,
è una questione dannatamente personale per poterci ficcare il naso.
Questo discorso si discosta in modo considerevole da pilastri come nocività e legalità.
Sarebbe superficiale limitarsi a pensarlo, anzi si rischierebbe la faccia, in una assicurata figura nel tentativo di voler arginare un mare in tempesta.
Bisogna entrarci, immergersi di un fiato e guardare con i propri occhi.
I risultati sono strabilianti:

"Da questo piedistallo capto gli influssi.
Concepisco le idee.
Percepisco la concretezza di ciò che ce l'ha
e mi permetto di stritolare ciò che è vuoto al suo interno."

Giungo ad una conclusione.
E' azzardata, ma bisogna essere tenaci ed affrontare i rischi.
Ogni molecola interessante si è consolidata in pensiero, formando piccole goccioline.
Queste hanno affrontato la roccia per sbucare compatte in un unica tesi:
Ho ragione di credere che il discorso abbia radici profonde ed inaspettate:
CONCEZIONE DELLA FELICITA’.
Chi conosce la felicità?
Troppo facile, chiunque ha conosciuto almeno una volta la felicità!
Attenzione,
provate a chiedervi chi conosce la felicità per intero?
Qui si apre il sipario su un dibattito senza confine:
Quanti campi della vita offrono la possibilità di essere felici, potenzialmente infiniti.
Amici. Sport, Donne, Lavoro, Scuola. All'apice recano tutti momenti incancellabili. Ma analizzando queste emozioni si ha
l'impressione che abbiano poco in comune, anzi talvolta la sola sensazione d'essere belle.
Sono tutte punte della medesima stella. La felicità.
Più che un dolce prelibato essa è un sacchetto di dolcetti dal gusto differente.
Cosa resta di indefinito in tutto questo?
Il numero delle punte.
Proprio in quella cifra si nasconde il perché qualcuno fa determinate cose ed altri no.
Non esiste una linea, fin dove ci si possa spingere,
ognuno di noi decide per sé; ha la propria giurisdizione, con i suoi limiti, le sue regole e le sue leggi.
Agisce facendo i conti con sé stesso. Solo così si è sicuri e convinti di capire fin dove è giusto arrivare.
Evitando influenze esterne. Vale solo sapere se ne vale la pena.

   
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Mattia Ferraro
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