PostHeaderIcon Solo

Riprendo la strada, stretta tra i palazzi e l'atmosfera effervescente della serata.
Mi compiaccio per la prestazione, anche questa è andata bene.
Incredibile ma qualsiasi uscita che si presenti inaspettata, spontanea ed involontaria si tinge di brillantezza e vivacità.
Ore di divino giovamento. Ma ore solitarie.
A precisare, non nel senso di averle vissute da solo, ma solitarie nelle intenzioni
ovvero senza nessun compagno di battaglia al fianco.
Io alla ricerca delle mie avventure, io alla ricerca dei miei interessi, io alla ricerca delle mie amicizie.
E' questo è un aspetto per nulla negativo. Me lo spiego in un'unica maniera: solo sul campo a vivere la mia via, la mia vita, la mia strada.
Una traiettoria familiare che si ritrova sempre, anche se non è facile scorgerla, ma il tuo essere, da dentro te, esprime la sua volontà tracciandola.
Un proseguo della colonna vertebrale, un aratro immaginario calca sul terreno il tragitto da seguire.
Sfuggire a questo solco è difficile, una volta affondato non ci si libera, il terriccio è fangoso e si appiccica intorno alla punta, la terra intorno spinge e ti trattiene a sé.
Ma la costrizione naturale è solo un preludio alle molteplicità d'azione del concetto.
Ti ritroverai a vivere sempre le situazioni che preferisci, a volte ti sembrerà di correre dei rischi, ma le tue scelte risulteranno giuste.
Proprio per questo non ti allontanerai mai da quel solco perché esso è tracciato da te, dal tuo sangue, dal tuo essere che vive per quella vita.
Non lo lascerai mai, sarebbe come lasciare la tua via per quelle di altri.
La tua vita è i tuoi desideri, le tue soddisfazioni e le tue aspirazioni. Non puoi!
Capiterà allora di trovarsi da solo con un aratro,
ma sarà l'ennesimo segnale positivo: è la prova che la finzione non fa parte di te.

   
poesia precedente poesia successiva
Contact

an image
Dandy Star
Mattia Ferraro
Playa de Mowgly, Milan
mattia@dandystar.it